Il titolo è provocatorio e ne sono perfettamente consapevole ma era quello che volevo ottenere, la vostra attenzione critica sull’argomento. Una presa di coscienza di questa cosa che a me personalmente ha fatto venire i brividi ma che segna anche lo scorrere ed il cambiare dei tempi.
Mi guardo in giro e vedo sempre più coppie che scelgono di non procreare, poi si regista anche l’aumento di casi di infertilità sia maschile che femminile ma soprattutto è la capacità di sopperire a tutto questo attraverso l’adozione di cuccioli delle specie più disparate. Logicamente non è questa la maggioranza ma solo una minima percentuale del Paese che la pensa in questo modo; logicamente sono ancora molte le coppie che fanno figli o quelle che vivono reali drammi di fronte a Cliniche per la Fecondazione Assistita o verso Centri di Adozione Nazionale ed Internazionale.
Ma quello che più mi fa venire i brividi e che la mia mente proprio non riesce a comprendere è il fatto che se Dio ti da la possibilità di donare una nuova vita a questo Mondo spesso viene rinnegato questo dono e relegato a fonte di disturbo. Infatti vengo al dunque, a quello di cui vi volevo proprio parlare.
Qualche giorno fa ho incappato “per caso” in un articolo di Repubblica, autorevole Quotidiano nazionale che metteva in prima pagina un titolo come: “ Qui i bambini non possono entrare”: prende piede la tendenza ‘no kids’ ”; logicamente la curiosità personale e meglio ancora la deformazione professionale mi hanno portato a leggere subito cosa si intendeva con questo titolo e se stavo interpretando bene il seguente argomento di riflessione; si perché per me è poi divenuto tema di riflessione.
Ebbene si, non c’è molto da capire se non il fatto, ormai in larga diffusione, che Ristoranti, Hotel, Voli aerei, Stabilimenti balneari e quanto altro di pubblico servizio sta attivando una nuova tendenza, quella di un posto/ambiente “childfree” ovvero LIBERO dalla PRESENZA di BAMBINI. Fenomeno a dir poco ORRENDO!!!
Questa idea sembra sia nata già a partire dal 2014 negli Usa e poi esportata in Europa, il contagioso fenomeno ha colpito i Paesi del nord che stranamente sono la culla della civiltà e delle attenzioni in materia di cure parentali ed attenzioni alle esigenze della famiglia.
Ma nel nostro bel Paese, cosa sta succedendo?
Sposiamo anche noi questa idea? Ebbene si, anche in Italia sono sempre più numerosi i luoghi che sposano questa nuova tendenza.
Secondo l’Ocse nel nostro Paese il 24% delle donne nate nel 1965 non ha avuto figli e, secondo gli studiosi del progetto europeo “Families and Societies”, non vi è necessariamente una causa materiale dietro questo tipo di scelta.
Non siamo più, insomma, quel Paese “family oriented” che eravamo 30 anni fa; anche in Italia pur non vigendo alcun divieto ufficiale, un target adulto è preferito da tanti Resort esclusivi, in posti bellissimi che con la postilla “no kids” garantiscono ai clienti il valore aggiunto di un soggiorno all’insegna della pace e del relax.
Per me non è tanto importante riflettere sul fenomeno di per sé ma piuttosto sulle cause che lo hanno generato. Una società come la nostra che sembra avere come unico scopo il profitto, l’Ego individuale, il materialismo e consumismo sfrenato oltre la corsa contro il tempo non porterà altro che a quella che io definisco spesso “distruzione di massa”; si perché sarà proprio lì che arriveremo, ad aver vissuto senza mai vivere!
Queste nuove tendenze che adesso se la prendono pure con il “disturbo” portato dalla prole non fanno altro che sottolineare tutto ciò.
Non riservo alcun dubbio sul fatto che i bambini siano rumorosi, chiassosi, piangono, corrano e giochino senza rispettare il silenzio, la quiete o altro di cui forse avrebbe qualche volta bisogno l’adulto ma loro sono belli per questo e non stanno facendo altro che il loro VIVERE IL PRESENTE assaporando la crescita che gli dobbiamo; perché allora invece che allontanarli o tacciarli di “disturbatori” non proviamo ad osservarli, prenderne spunto per migliorarci ed imparare da loro?
Sono perfettamente d’accordo con coloro che sostengono che ogni tanto ci vuole una uscita a due (di coppia), una serata tra amici senza i bambini, un momento di relax e pace per la mente da disintossicare dal quotidiano frastuono generale o altro che sia il diversivo rispetto al menage familiare solito ed anche solido se ben alimentato dall’amore ma, sono momenti di libertà estemporanea che temprano e fanno bene alla salute psicofisica di mamme e papà, il resto della vita prevede la loro presenza e la loro intemperanza, seppur a volte faticosa da gestire.
Se i bambini vengono visti come problema invece che come risorsa penso che questa società stia davvero giungendo al termine; poi se come tutti i problemi che ci troviamo ad affrontare invece che guardarli in faccia e sentire dove colpiscono dentro di noi li allontaniamo in una sorta di “non vedo, non sento = non c’è” abbiamo sbagliato totalmente la prospettiva.
Il mio titolo un po’ duro che tirava in ballo i cuccioli di animali della specie canina era perché al contempo sto assistendo ad una sempre maggiore attenzione agli animali, i cani in particolar modo ma anche altre specie fa lo stesso, un aumento dei negozi per animali, per le loro cure e bisogni; una maggiore disponibilità di presenza personale nei loro confronti ad allora mi è spontaneamente sorta una domanda: ma tutto questo non deriverà mica dal di fatto che loro ancora non hanno la favella e conseguentemente non mettono mai in discussione il loro “padrone”?
Spero vivamente non sia davvero così ma il dubbio vi confesso mi rimane.
Mettere al mondo figli ed allevarli donando tutti se stessi è davvero un duro lavoro ma pensiamo solo al fatto di quanto attraverso di loro possiamo imparare, crescere, evolvere e diventare migliori, con il miglior amico dell’uomo il rapporto è impari e tutto questo non sarebbe mai possibile.
Pertanto sono arrivata a questa conclusione ancora una volta vince l’Ego sull’Amore 1/0 …. ne riparleremo!
3 commenti
Anch’io sono rimasta schifata dai “posti de-bambinizzati”. E da tante altre cose. Un esempio? Quest’anno la Chicco propone, oltre ai consueti, dei giochi da tavolo, per favorire l’interazione dei bambini con gli adulti che compongono la famiglia. I farmacisti non li comprano, perché temono che nessuno li comprerà…perché i genitori usano il gioco per tenere buono il bambino, ovvero farsi gli affari loro mentre il figlio gioca. Agghiacciante. Io ricordo le giornate intere con Tiziano a giocare con il nulla…a inventare le storie…a disegnare e scrivere fumetti, a fare le torte, a modellare, a cantare…poi c’erano anche i videogiochi, per l’amor del cielo, ma lui ha cercato il contatto fino a che, com’è naturale, ha cominciato a divertirsi di più insieme ai suoi coetanei che con me e con suo padre. Quando siamo usciti insieme a lui, abbiamo avuto la compagnia di un bambino molto educato che non ha mai infastidito nessuno, perché sapeva rispettare le regole di convivenza. Perché, semmai, questo è il problema: molti genitori non sono capaci di rispettare le regole di convivenza, figuriamoci se ne sono capaci i figli. In questi casi – molti, ahimè – è chiaro che un cane, tenuto al guinzaglio sotto un tavolino, infastidisce di meno. Frequentando gli ambulatori pediatrici, mi trovo ad assistere a scene incredibili…per non parlare dei luoghi dove si mangia o delle spiagge. Bambini allo stato “selvaggio”, i cui genitori sono troppo impegnati a chattare o a farsi i selfie o a chiacchierare dei fatti loro per poterli controllare. Bambini sempre innocenti, come tutti i bambini, che scontano i comportamenti degli adulti. E certi adulti non dovrebbero nemmeno occuparsi di alcun animale, perché è evidente che non hanno ancora imparato ad occuparsi di loro stessi, non tanto come singoli individui, ma come componenti di una comunità. Quindi, per rispondere alla tua domanda…non fare figli e non adottare animali fino a che non si capisce di non essere il perno attorno al quale ruota il mondo…sarebbe molto saggio. Un abbraccio, Catia cara.
Buongiorno Samanta, ti ringrazio per questo ulteriore spunto di riflessione. Posso solo aggiungerti di essere perfettamente d’accordo con la tua analisi e mi compiaccio del fatto che hai un bambino meraviglioso ma penso sia del tutto normale se ci investi tempo, amore e una positiva relazione in divenire. Quando gli adulti capiranno che i figli sono parte di loro stessi, sono cellule delle stesse cellule e solo loro li possono conoscere veramente ed in profondità attraverso il loro sentire e la voce del cuore il resto di cui si sta adesso parlando scemerà via. Ma ci vuole ancora tempo perché ciò avvenga e la realtà la fuori è ben diversa, i bambini stanno soffrendo di questa mancata relazione, si sentono soli, molte volte sono come “canne al vento” e richiedono a gran voce modelli nobili da seguire e “paletti” entro i quali poter crescere protetti ma in verità gli adulti di oggi hanno loro stessi saltato questo processo di crescita, figli di un’epoca basata sull’individualismo ed il “genitore amico” che ha arrecato danni irreparabili. I genitori devono crescere diventare principalmente adulti per poi riuscire ad assumersi il ruolo. Io nel mio lavoro parlo sempre di bambini sani, che non hanno problemi ma emozioni spesso che non riescono a veicolare o a rendere gestibili mentre gli adulti devono rivedere un attimo il loro processo evolutivo. In merito ai cuccioli di animale, lo sai era una provocazione, io non ho niente in contrario anzi mi piacerebbe vederli arricchire della loro presenza le famiglie con bambini; perché i cuccioli sono importanti per gli altri cuccioli. Il lavoro che spetta a noi adulti è principalmente quello di guardare la vita con gli occhi dei bambini, vivere nel presente, assaporare di tutte le piccole cose che accadono, gioire di ciò che ci è stato donato lasciando che l’energia vitale fluisca dal cuore e non dalla testa; solo così tornando ad essere bambini possiamo capire e stare con loro senza fatica e vivendo la vera realtà della vita.
Ciao io invece sono daccordo, non esistono solo bambini al mondo, devono insegnargli che c e gente intorno a loro e non devono fare chiasso sempre s tutte le ore, per cui ben vengano i posti child free, cosi ogniuno e’ libero sia famiglie che hanno posti per loro che quelli che non hanno figli e amano gli animali.
Rispetto ci vuole sempre rispetto per tutti.