Quante volte vi è successo di perdere la calma?
In quanti genitori vivono situazioni di stress, ansia, preoccupazioni che inconsapevolmente riversano sui propri figli perdendo le staffe e lasciandosi andare molte volte a reazioni di nervi, dove spesso partono quegli urli che neanche il buon vecchio Tarzan avrebbe fatto?
Ebbene si può succedere anche se non dovrebbe accadere ma non per questo dovete fustigarvi alla fine del processo, siete umani e può succedere, l’importante è rendersene conto e lavoraci sopra, imparare magari a contare fino a 100 e vedere l’emozione di pancia scivolare via cercando così di non dare seguito a frustrazioni che per il vostro bambino non sono niente di positivo.
Beh! Tutti noi sappiamo bene quanto i bambini sono meravigliosi, simpatici e sia piacevole passare del tempo con loro ma al tempo stesso ogni tanto li vediamo solo come piccoli testardi egocentrici, ribelli che non comprendono le nostre esigenze e con i quali la relazione diventa sfiancante.
Vi riconoscete in tutto questo?
Penso di si altrimenti so già che state mentendo a voi stessi, non a me, questo non mi importa.
Vivere con i propri figli un rapporto sereno ed idilliaco in assenza di difficoltà potremo chiamarla utopia perché i bambini dal momento che si rendono autonomi dai genitori e dalla loro figura in ruolo hanno inizio le “lotte”, i confronti di personalità diverse e ben distinte, il bisogno di affermazione di essere un’altra entità rispetto al genitore e questo permane con alti e bassi fino all’età adulta.
In questo combattimento tra titani vediamo momenti in cui vince una parte o l’altra, a volte in modo impari; possiamo vedere genitori abbattuti perché prevaricati o dove viene messo in discussione il loro ruolo ed il loro conseguente sistema educativo; altre volte troviamo bambini o ragazzi in guerra perché non gli è stato concesso di soddisfare un bisogno per loro importante e chi ne è causa è il genitore, ecc.
Davanti a tutto questo le discussioni sono inevitabili e la pazienza viene a mancare piano piano nella battaglia. Inoltre aggiungiamo a questo processo del tutto naturale il nostro odierno stile di vita fatto di ritmi e tempi fuori dalla portata della misura ad uomo, con notevoli carichi di stress dovuti al lavoro, al mutuo, ai problemi e preoccupazioni varie che già di per sé portano la pazienza e la soddisfazione a scemare.
Ci sono comunque situazioni in relazione ai bambini in cui è più facile perdere la connessione con la ragione e rispondere istintivamente dando vita al “saltare dei nervi” e queste ne possono essere alcune, poi ognuno è un caso a sé ed anche per questo vi è una propria individualità di tolleranza.
Situazioni tipo:
- Quando il bambino sbaglia e non fa le cose come le avete in mente voi
- Quando il bambino non vi ascolta in nessun modo e non “obbedisce”
- Quando non riuscite a sopportare certe frustrazioni e vorreste evitarle ai vostri figli
- La sera quando si rientra stanchi ed esauriti di energia dal lavoro
- Quando vi imponete di fare delle cose con lui anche se non ne avete voglia e siete stanchi.
Quando vivete queste possibili situazioni cercate di guardarle come se foste degli spettatori al Cinema ed il Film che passa non è il vostro; si perché ogni volta che accadono situazioni simili il cervello ha già registrato il suo modus operandi ed attiva questa sequenza fin dalla prima volta che è successo: ci si dice che si deve star calmi, comincia il capriccio, ci si ripete di star calmi, non ci si riesce, si perdono le staffe, parte l’urlo di Tarzan, ci si sente in colpa, ci si ripromette di non farlo più… e ci si ricasca la volta successiva.
Combattere i propri stati d’animo in realtà funge solo da rinforzo, occorre invece accettare di essere adirati e non invece sforzarsi inutilmente di non esserlo.
Il senso di colpa che poi si genera a seguire vi farà ancor di più sentire sbagliati ed inadeguati nel ruolo genitoriale generando un circolo vizioso nel quale sarebbe meglio non entrare proprio.
Consiglio importante è quello di non cercare di soffocare la rabbia o le altre emozioni che stanno per salire dal vostro profondo ed andranno ad investire lo stato d’animo di chi è di fronte ma cercare di padroneggiare questa sensazione emotiva facendone parte anche l’altro.
Più che una sonora sgridata che non porta niente di buono di per sé meglio un incoraggiante rimprovero, chiaro e ben fermo che stabilisce che quel comportamento non va bene ma che al tempo stesso offre l’alternativa.
Quando si perdono le staffe due sono le alternative che si vedono utilizzare nei confronti dei bambini: l’urlo, che è la tipica reazione del genitore che perde la pazienza, ed è segnale di frustrazione per non trovare un altro modo per farsi ascoltare ed in estremis, a seguire, possiamo assistere anche all’alzata di mani che non è un atto di resa bensì di prevaricazione, provvedimento estremo che scatta dal momento in cui l’urlo non ha sortito alcun effetto e dentro il genitore si respira aria di esasperazione.
Molte volte la sculacciata viene considerata pi benevola e correttiva dell’urlo in quanto cerca di arginare in modo netto e fermo un comportamento che non porterebbe il bambino da nessuna parte ed ha carattere contenitivo e di conferma della regola mentre la sgridata o urlo serve solo come umiliazione per il bambino in quanto spesso ciò che ne esce seriamente minata e lesa è la sua autostima.
Ricordiamoci sempre che i bambini vivono appieno ogni emozione e vedere i genitori in collera con loro o che li sgridano per essi è come se fosse un segnale di mancanza di amore verso la loro persona pertanto è bene che l’adulto una volta chiuso l’episodio invii un segnale positivo che faccia percepire al bambino i cambiamento di stato e che le cose sono rientrate, il momento sanzionatorio è terminato e ti amo ancora senza problemi.
Da adulti e soprattutto nel ruolo genitoriale sarebbe importante accettare l’idea di poter fare degli errori e quindi anche quella di perdere la pazienza ogni tanto, altrimenti si rischia di implodere o di soffocare. Detto questo è possibile mettere in pratica qualche buon consiglio per allentare lo stress e sentirsi più sereni e rilassati, anche nei confronti dei propri figli.
Buone pratiche quotidiane:
- Accetta i tuoi limiti e danne a tuo figlio
Tornate a casa la sera stanchi e stressati dal lavoro? Pieni di pensieri o nervosismo? Se rientrate in queste condizioni fisiche e mentali non vi resta altro da fare che allontanarvi un momento (anche di pochi passi) fate un lungo respiro e ammettete a voi stesse: “Ok, sento che mi sto arrabbiando, che i capricci non riesco a tollerarli, non c’è nulla di strano, come viene la rabbia se ne va…”. Il fatto di rompere lo schema togliendosi dal “campo di battaglia” già da solo diminuisce molto il rischio di farsi prendere dall’arrabbiatura e iniziare ad urlare.
- Utilizzo della voce in modo efficace
La voce può diventare un formidabile strumento educativo. Un tempo, si diceva, bastava uno sguardo o una parola per zittire i capricci. Fatto questo, non lavorate tanto sulle parole, quanto sul tono e sullo sguardo: quello che serve coi piccoli è appunto un tono fermo, al limite anche freddo, asciutto. Al posto di dire: “Allora, ti vuoi muovere con quei vestiti!? è la terza volta che te lo dico, mi vuoi ascoltare!?”, provate così: “Hai cinque minuti per vestirti, dopo scatta la punizione”. Se sgarrano, la punizione deve arrivare, non deve essere sproporzionata e soprattutto va fatta rispettare!
- Cerca prima la tua tranquillità, non la sua
Non c’è niente di peggio che stare con i bambini per senso del dovere e non per piacere. Loro lo percepiscono subito e diventano insofferenti. Quindi, non fingete! Piuttosto prendete in considerazione anche le vostre esigenze. Tranquilli, non siete dei mostri se avete voglia di fare qualcosa di diverso che stare a casa con i vostri figli. Molte volte una serata libera o una cena romantica è un toccasana e quando si rientra tutto ha un’altra atmosfera, ma via i sensi di colpa!!
- Sdrammatizza e prenditi un po’ in giro
Avete perso la pazienza, avete esagerato con i toni. Dopo usate l’ironia e l’immaginazione con vostro figlio: “Pochi secondi fa la mamma era come un uragano che spazza via tutto, fa volare le sedie e solleva i tetti della case…”.
I bambini, specialmente quelli piccoli, vivono nel presente ma soprattutto si proiettano con estrema disinvoltura nel mondo della fantasia: la mamma-uragano cattura la loro mente e poco dopo, si trasforma in una figura affettuosa e accogliente…
- Durante il giorno no all’iper-controllo
Se arrivate la sera a casa stanchi morti e la pazienza è agli sgoccioli perché l’avete già praticata in modo estenuante durante la giornata, forse è il caso di ripensare alle priorità della vostra vita e di arrabbiarvi qualche volta in più in ufficio. Questo vi permette di mantenere una riserva di pazienza anche con la vostra famiglia.
- Se vuoi che lui ti ascolti, ascoltalo tu per prima
“Mamma, posso dirti una cosa?…”. Non adesso, non ho tempo, me la dici dopo”. Quante volte, in buona fede, avendo tante cose da organizzare, rispondiamo in questo modo ai nostri figli? Però quando devono ubbidirci, vorremmo lo facessero subito e sorridendo. Saper ascoltare è la premessa indispensabile se vogliamo che gli altri lo facciano con noi. Più di tutto i piccoli hanno bisogno di essere considerati.